La logopedia deriva dai termini greci λόγος (logos) cioè parola o pensiero, e παιδεία (paideia) cioè educazione, e il logopedista è colui che si occupa di rieducare il linguaggio in tutte le sue forme, siano esse fisiche, come respirazione, fonazione, movimenti articolatori e voce, oppure cognitive, come il pensiero che sta dietro alle parole, la memoria e l’attenzione. Il logopedista inoltre si occupa della rieducazione dei disturbi della deglutizione, chiamati disfagia, molto comuni tra i malati di Parkinson.

Uno dei sintomi che più frequentemente si presentano in un malato di Parkinson è una “riduzione dell’intensità in fonazione”, cioè un abbassamento del tono della voce.  Lo stesso James Parkinson, il medico che diede il nome alla malattia, nel suo libro “An Essay on the Shaking Palsy” nella descrizione dei sintomi scriveva: «le sue parole sono ora scarsamente comprensibili». Infatti il malato di Parkinson, con l’avanzamento della malattia, inizia sempre più ad avere una percezione alterata dell’intensità della sua stessa voce, e questo fa sì che non sia più in grado di modularne il volume a seconda del contesto, e rende perciò difficile la comprensione al suo interlocutore. Molto spesso accade che, non percependo il problema, il malato di Parkinson non richieda l’intervento di uno specialista malgrado sia necessario.

Il logopedista però non si occupa solo dei problemi di espressione, ma anche di tutti i problemi che riguardano la muscolatura della bocca, della lingua e del viso. Questi muscoli sono sia alla base dell’articolazione dei suoni, sia della masticazione e della deglutizione, perciò è necessario intervenire con degli allenamenti specifici, per poter prevenire disturbi gravi quali soffocamento, comparsa di bronchiti ricorrenti o polmoniti. Inoltre, tra i sintomi trattati dal logopedista, possiamo trovare anche quelli legati alla micrografia, cioè una scrittura estremamente piccola, e l’ipomimia, la riduzione dell’espressività facciale. Anche in questi casi, con l’aiuto di tecniche precise e la guida di uno specialista, è possibile prevenire o ridurre i sintomi dovuti alla malattia di Parkinson.

Sicuramente la pratica e la costanza sono essenziali per ottenere miglioramenti nelle proprie abilità e capacità, ed è necessario che i pazienti facciano allenamento anche da soli, con la motivazione di voler preservare la propria qualità della vita nelle esperienze quotidiane. Il Parkinson, infatti, va ad agire sul λόγος (logos), la parola, che è strettamente connessa ad altre capacità cognitive come ad esempio la memoria e l’attenzione. L’importante è non lasciarsi sopraffare dalla paura o dalla stanchezza e affrontare le proprie difficoltà con l’aiuto di specialisti.